Le abitudini sempre più sedentarie delle persone hanno effetti devastanti soprattutto su bambini e ragazzi in età di sviluppo con modificazioni strutturali evidenti come l’eccessivo incurvamento del dorso e antepulsione delle spalle, la perdita di mobilità della caviglia e l’appiattimento dell’arco plantare. Tali cambiamenti strutturali si accompagnano alla perdita o addirittura alla mancata acquisizione di schemi motori indispensabili alla vita quotidiana.

La perdita di articolarità alle caviglie e l’appiattimento dell’arco plantare potrebbero essere, ad esempio, una condizione che causerà una precoce instabilità posturale e anticiperà di molti anni la comparsa del rischio caduta.

E’ proprio dal rischio precoce di caduta causato da instabilità posturale che ci colleghiamo per sottolineare quanto sia importante impostare un certo tipo di programma di lavoro preventivo per ridurre il più possibile questo rischio.

Il nostro organismo ha fame di segnali. Segnali che nascono da milioni di sensori distribuiti in tutto il corpo. La stimolazione di tali sensori da origine ad un segnale elettrico che viene inviato verso il Sistema Nervoso Centrale che a sua volta interpreta l’informazione e ne genera una risposta.

I milioni di sensori legati al movimento ed al mantenimento di postura ed equilibrio sono la sorgente di miliardi di segnali e fibre nervose sono i canali con cui ad ogni istante vengono trasmesse informazioni al sistema nervoso centrale.

Un grande flusso di questi segnali è indispensabile sia per mantenere un buon livello di capacità motorie sia per consentire e soprattutto mantenere un’adeguata qualità tissutale (muscoli, tendini e legamenti) e ossea. Se il flusso di informazioni diminuisce o si arresta, tutte le strutture connettivali subiranno un importante regressione.

I principali flussi sensoriali che originano nel nostro corpo sono i seguenti:

  • Esterocettivi (da recettori cutanei sensibili al tatto, alla pressione…)
  • Propriocettivi (da recettori presenti in muscoli, tendini e articolazioni)
  • Vestibolari (dall’organo dell’equilibrio)
  • Visivi
  • Uditivi
  • Palatali (gustativi)
  • Olfattivi

Il nostro corpo vive di informazioni, se si riducono i segnali (propriocettivi, vestibolari e visivi) legati al movimento, spesso viene favorito l’aumento di quelli provenienti da altri canali sensoriali.

Il controllo della postura e del movimento si basa sulle informazioni che proprio i nostri organi di senso ricevono. I tre canali informativi più importanti coinvolti nel controllo sella postura e del movimento sono:

SISTEMA PROPRIOCETTIVO: Stabilizzatore primario

SISTEMA VISIVO: Stabilizzatore secondario

SISTEMA VESTIBOLARE: Stabilizzatore di emergenza (rappresenta un mezzo di emergenza che sovrasta gli altri due sistemi, quando la destabilizzazione del capo supera una certa ampiezza e accelerazione).

Come funziona il sistema propriocettivo?

Come già abbiamo detto in precedenza, i segnali propriocettivi nascono dai recettori presenti in muscoli, tendini e articolazioni. Tali recettori sono in grado di trasformare lo stress meccanico e da stiramento in segnali elettrici ed inviarli direttamente al sistema nervoso centrale. Tali segnali elettrici risalgono fino alle strutture sottocorticali del cervello, rimangono quindi al di sotto dei livelli della coscienza.

I sensori legati al movimento segnalano le situazioni di instabilità. Vivere in queste situazioni, legate ad un terreno non regolare o ad una base d’appoggio instabile aumenta enormemente il flusso di segnali propriocettivi, visivi e vestibolari e i centri di controllo devono mantenere un livello funzionale elevato.

La priorità del sistema di controllo del movimento è quella di mantenere la verticale, si comprende così come il livello di stabilità posturale in appoggio su un piede consenta di prevedere capacità e sicurezza di movimento (esempio nel comune anziano una situazione di elevata instabilità può verificarsi ad ogni passo del normale cammino). Possiamo quindi affermare che il livello di stabilità corporea durante l’appoggio su un piede sarà predittivo del livello di sicurezza ed efficienza con cui il soggetto si muove nella situazione ambientale quotidiana. La qualità del controllo posturale diventa ancora più importante in condizioni dinamiche, quando, oltre alla forza di gravità, entrano in gioco le forze prodotte dai muscoli per porre in movimento tutto il corpo.

Un altro concetto molto importante quando si parla di stabilità posturale è quello dell’entropia (disordine), che rappresenta il caos nella gestione de movimento in situazioni dinamiche. L’atleta di alto livello ha rapporti con la forza di gravità molto fini e sono caratterizzati da un livello di entropia molto basso.

Da non sottovalutare è la fortissima regressione motoria che si osserva nei giovanissimi, conseguente alla riduzione delle esperienze motorie a favore di attività sedentarie. Tale numero sarà assolutamente da non sottovalutare e fa prevedere un drastico aumento delle patologie da ipocinesi.

Il lavoro sul sistema propriocettivo diventa fondamentale sotto diversi aspetti:

  • Nel soggetto anziano diminuisce notevolmente il rischio caduta e contrasta la regressione motoria con una minor probabilità di ricovero ospedaliero.
  • Nel giovane atleta o nell’atleta di alto livello permette di migliorare l’equilibrio e la stabilità fondamentale di tutto il sistema, garantendo una capacità posturale che permette di far fronte anche ai gesti motori più complessi e soprattutto prevenire gli infortuni.

Bibliografia:

Ghepardi da salotto, come riaccendere ciò che lo stile di vita dei paesi sviluppati ha spento, Dario Riva

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